Firenze, usare la tecnologia per spacciare

Ebbene si, gli spacciatori si servivano del applicazione di messaggistica “Whatsapp“, per adescare nuovi clienti e per tenersi in contatto con quelli di sempre. Oltre un centinaio i clienti che finanziavano quest’attività di spaccio. Tra i consumatori più assidui troviamo studenti, operai, liberi professionisti ma anche mamme con passeggini. Gli spacciatori vantavano anni di esperienza e come piazza per lo spaccio avevano scelto l’ara di San Salvi. Tutto questo però è stato interrotto dagli uomini del commissario di San Giovanni. Le operazioni sono state coordinate dal vice questore Roberto Sbenaglia ma erano già partite nel 2016 sotto la super visione dell’allora vice questore vicario Giuseppe Solimene che ha permesso cosi di smantellare una vera e propria associazione a delinquere. Durante l’operazione sono stati arrestati sei cittadini tunisini irregolari e già noti alle forze dell’ordine mentre altri tre sono attualmente ricercati.
Fonte: La Nazione