La ricotta: un alleato per chi soffre di colesterolemia
Come ben si sa, i latticini e i formaggi sono spesso associati a un elevato contenuto di grassi saturi, il che li rende generalmente esclusi dalla dieta di coloro che soffrono di colesterolemia. Tuttavia, esistono latticini e formaggi leggeri che possono essere consumati con moderazione da chi ha il colesterolo alto, tra cui la ricotta.
La ricotta è un alimento particolarmente interessante per chi deve controllare il colesterolo, poiché contiene una quantità relativamente bassa di colesterolo. In media, 100g di ricotta contengono circa 51 mg di colesterolo, con differenze tra la ricotta di pecora e quella di mucca. Questo è un valore modesto rispetto ad altri alimenti e, se consumato con moderazione, può essere inserito nella dieta di chi ha il colesterolo alto.
Il colesterolo non è necessariamente un nemico, ma è importante controllarne l’assunzione in caso di colesterolo alto. Esistono due tipi di colesterolo: il “cattivo” LDL e il “buono” HDL. Il consumo eccessivo di alimenti ad alto contenuto di grassi saturi può favorire l’accumulo di colesterolo LDL nelle arterie, mentre il colesterolo HDL svolge un ruolo protettivo.
La ricotta di pecora risulta essere meno ricca di colesterolo rispetto alla ricotta di mucca. La ricotta di pecora contiene circa 42 mg di colesterolo, mentre la ricotta di mucca ne contiene circa 57 mg. Questa differenza è dovuta al diverso contenuto di grassi nei due tipi di latte: il latte di pecora è più ricco di grassi monoinsaturi e polinsaturi, mentre il latte di mucca contiene principalmente grassi saturi.
In conclusione, la ricotta può essere un’ottima scelta per chi ha il colesterolo alto, purché venga consumata con moderazione. Preferire la ricotta di pecora alla ricotta di mucca può essere una scelta più salutare, data la sua minore quantità di colesterolo. Consultare un nutrizionista o un medico per determinare la quantità di ricotta consigliata nella propria dieta in caso di colesterolemia.
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