Le 5 terme libere più belle della Toscana da visitare entro l’estate
di Redazione
29/07/2025
Tra le pieghe della Toscana più autentica, lontano dai flussi turistici tradizionali, si celano vasche termali naturali accessibili liberamente. Alcune sono conosciute sin dall’epoca etrusca, altre sono diventate popolari negli ultimi anni grazie ai social e alla voglia diffusa di esperienze fuori schema. L’estate 2025, caratterizzata da temperature elevate e viaggi brevi, ha riacceso l’interesse per questi luoghi. Immergersi in una sorgente calda, circondati dalla vegetazione o da formazioni calcaree uniche, offre un’alternativa concreta al mare e alla piscina.
Acque minerali tra calanchi, boschi e cascate
- Bagni San Filippo (Siena) – Forse il sito più scenografico. Le pozze ai piedi della "Balena Bianca", una formazione calcarea imponente, conservano acqua termale a 40 gradi, con accesso gratuito immerso nel bosco.
- Saturnia (Grosseto) – Le cascate del Mulino, a pochi metri dagli stabilimenti a pagamento, offrono una versione aperta e popolare delle famose terme maremmane.
- Petriolo (Monticiano) – Tra le meno battute, queste vasche lungo il fiume Farma sono note per la forte presenza di zolfo e la tranquillità dell’area circostante.
- San Casciano dei Bagni – Il “Bagno Grande” è un piccolo invaso di origine romana, accessibile senza costi, con panorama sulla Val di Chiana.
- Bagno Vignoni – Nel cuore della Val d’Orcia. Pur non potendo entrare nella vasca del borgo, si possono seguire i canali a valle per trovare ristoro nelle sorgenti laterali.
Accessibilità, regole e rispetto dei luoghi
Molti di questi siti non sono sorvegliati né dotati di servizi: l’accesso è libero, ma non sempre semplice. Alcuni richiedono scarpe da trekking o attenzione agli orari per evitare l’affollamento. Nonostante l’assenza di biglietti, vige la necessità di rispetto assoluto dell’ambiente, anche perché in diversi casi le acque termali finiscono nei corsi fluviali circostanti. Alcune amministrazioni comunali stanno valutando l’introduzione di limiti giornalieri o ticket simbolici per evitare il sovraccarico. La sfida, nei prossimi mesi, sarà trovare un equilibrio tra promozione turistica e tutela di un patrimonio che, una volta compromesso, non si rigenera.Articolo Precedente
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